domenica 5 aprile 2009

Thrillermagazine.it

Gran finale ad Alessandria
2 aprile 2009
Qui l'originale

Risponde Elisabetta Bucciarelli, scrittrice

Qual è il grande salto che il lettore e l'autore fanno alle presentazioni? Cosa senti, di speciale, in questa rassegna?
La rassegna dei Babele è un'occasione per mostrare (caso unico più che raro per una collana, di solito abbastanza uniforme nella scelta) le differenze profonde esistenti tra un autore e l'altro. É babele proprio per questo. Siamo accomunati dalle parole scritte ma assai differenti per pensieri, opere e omissioni. E ovviamente per stili e temi. Un colore ci accomuna (forse due, a pensarci bene). Il nero dell'oscuro medioevo in cui viviamo e il rosso del sangue e della passione con cui scriviamo. Credo, almeno. Ma non ne sono sicura affatto. Per questo è necessario ascoltarci uno per uno... per vedere dove spinge la torre o dove si spacca e diverge. Mi diverte molto l'idea dei "babelanti", come li/ci chiama Luigi. Che sono monadi però. Decisamente. Ma che stanno "insieme" grazie a lui, per un pezzetto di vita.
Di solito alle presentazioni il pubblico non ha ancora letto il libro, spesso non conosce l'autore, ma è interessato a capire quale sia il mondo raccontato e quale la realtà di chi lo racconta. E' un'occasione ottima per amplire il contesto di significati, per rapire e far passare emozioni. L'autore cerca di far conoscere la propria "magia", l'incantesimo nero di cui è prigioniero. Quando ciò succede la presentazione può dirsi riuscita. Che sia un pubblico numeroso o costituito da una persona sola, vale sempre la pena.

Marilù Oliva
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